Ogni cosa ha un profumo: oggetti, ambienti, persone e la nostra mente inevitabilmente crea legami particolari, possono essere piacevoli o meno, indimenticabili, a volte indifferenti ma spesso sorprendenti.
Pensate quindi se un profumo potesse essere spruzzato in bocca, le parole, i vostri baci…quale incredibile sapore potrebbero avere?! Questo profumo esiste,  si chiama Baraonda della linea Nasomatto, ed è un profumo che potete addirittura bere!

Ovviamente è una fragranza a tutti gli effetti e fatta per essere indossata “tradizionalmente”, ma oltre ad avere questa bizzarra ed originalissima possibilità,  è assolutamente strepitosa. Una vera pozione ipnotica, che sa di liquori pregiati e resine, con un fondo di note dolci irresistibili.

Parto da questa piccola provocazione per raccontare due profumi della linea Nasomatto, di cui è impossibile non aver sentito parlare perché oltre alla bellezza ed originalità dei profumi che la compongono, ha letteralmente stravolto il mondo della profumeria, artistica e non solo.
Alessandro Gualtieri, suo creatore, è un artista senza bisogno di presentazioni, provocatore, eccentrico, un genio del profumo.
Black Afgano è uno dei miei profumi preferiti di sempre, ne sono gelosa ed ammetto che questo “outing” mi dà un pizzicorino alla pancia, come quando si confida qualcosa che si vuol far sapere a tutti i costi. Qualcosa di talmente bello da non poter fare a meno di condividere, ma che vorresti rimanesse un segreto per pochi.
Impossibile però tacere su questo profumo.
È uno dei miei “mai senza”, lo prendo, finisco e riprendo da anni. Se un lontano giorno dovessi scegliere un profumo unico e per sempre, sarebbe proprio questo.

Black afgano ti prende, ti cattura… Normalmente siamo noi a scegliere quale profumo spruzzare, in questo caso no, comanda lui. Ti chiama, ti ipnotizza, ti stordisce, l’incantesimo di un mago fatto di note scure, rockeggianti (si dice contenga la miglior qualità di hashish) e una dolcezza quasi caramellata.
Un binomio che ti rapisce i sensi suscitando un vero senso di beatitudine.
Narcotic Venus invece potrebbe sembrare la versione contrastante di Black Afgano, il liquido rosa tenue, il tappo in legno chiaro, le note fiorite, eppure non è certo una fragranza “delicata”.

Il nome Narcotic (in grado di far perdere i sensi) e Venus (Pianeta Venere) dovrebbe anticipare tutto.
Quando volete sentirvi belle, intendo belle irresistibili, protagoniste in un gioco di seduzione dove provocate avvicinandovi lentamente per poi fuggire maliziosamente, ma anche coccolate, ricordate, addirittura fermate per strada spiazzate di fronte alla domanda “Quale meraviglia di profumo sta indossando?” Narcotic Venus è il profumo che consiglio vivamente di provare.
Da come scrivo sembrerebbe destinato solamente al pubblico femminile, ma nel meraviglioso e continuamente esplorabile  mondo dei profumi non esiste genere, solo ciò che ci fa stare bene.
Allora sfido un uomo, un ragazzo a provare su pelle questo elisir magnetico, potrebbe diventare il contrasto più sconvolgente, sensuale e pazzesco mai annusato prima.
Testo: Serena Carollo
Photography: Deborah Parcesepe